Descrizione Progetto
Tignoletta della vite
Uno dei parassiti più pericoloso e molto diffuso , in particolar modo nelle regioni centro meridionali , è la tignoletta della vite ( Lobesia botrana ) . Questa piccola farfalla , di colore grigio variegato di giallo bluastro non supera i 10-12 mm di apertura alare , e il danno che provoca nella vite avviene durante lo stadio larvale . La tignoletta della vite supera l ‘ inverno allo stadio di crisalide in un piccolo bozzolo che si trova negli anfratti della corteccia , durante il mese di aprile-maggio compaiono i primi esemplari di insetto adulto che si accoppiano ed ovodepongono sui grappoli floreali . Da queste prime uova si avrà la prima generazione larvale detta antofoga , queste larve attaccano i grappoli floreali per nutrirsi e nella parte interna del grappolo costruiscono dei nidi sericei ; il danno causato da questa prima generazione è molto esiguo e quindi sopportabile per la pianta . L ‘ attività di questa prima generazione dura per circa 3 settimane fino a quando , all ‘ inizio dell estate , si originano gli adulti di secondo volo che ovidepongono sugli acini ben formati dando origini alle larve di seconda generazione dette larve carpofaghe . Le larve della seconda generazione sono quelle più pericolose , esse infatti , per nutrirsi , entrano negli acini e li svuotano completamente ; gli acini colpiti inevitabilmente avvizziscono e imbruniscono e presentano , ad un esame più attento , i fori di entrata e di uscita lasciati dalla larva e i ripari di tipo sericei biancastri costruiti all ‘ interno del grappolo . In alcuni casi , dopo la loro attività sugli acini , questa seconda generazione origina le crisalidi svernanti oppure può dare origine ad una terza generazione , anch ‘ essa molto deleteria per gli acini , non solo per il danno diretto che provoca ma anche perchè , avvenendo a fine estate ,quando gli acini sono ormai in fase di maturazione , può esporre la pianta a complicazioni di natura fungina a causa delle ferite presenti .
La lotta contro questo parassita si avvale di tecniche di campionamento e dell ‘uso di trappole sessuali , in modo da monitorare la presenza della tignoletta . I campionamenti si eseguono controllando i grappoli del vigneto in tre epoche diverse : alla fioritura , dalla mignolatura alla pre-chiusura del grappolo , e dall ‘ imbaiatura alla prima metà di Settembre , in base ai dati ottenuti si decide se intervenire oppure no basandosi si delle soglie di intervento già stabilite . La soglia di intervento può essere determinata anche con l ‘ utilizzo di trappole sessuali per il monitoraggio .In alcuni casi è possibile non aspettare il raggiungimento della soglia di intervento ma trattare la pianta dopo una decina di giorni dalla prima cattura degli esemplari adulti . per intervenire è possibile utilizzare un insetticida biologico che ha come agente principale un bacillo detto Bacillus Thuringiensis , questo agirà bene se utilizzato prima che le larve entrino negli acini . E’ comunque opportuno ricordare l ‘ efficacia di alcuni insetti entomofogi e parassitoidi come alcuni Imenotteri e alcuni Ditteri .